Il palazzo
Chiesa di Sant’Antonino a Caltanissetta. Così nasce la nostra sede
La Chiesa di Sant’Antonino a Caltanissetta, oggi sede di Sicilibanca, fu costruita a partire dal settembre 1637, nell’antica contrada Canalicchio, insieme all’annesso Convento dei minori riformati.
Entrambi gli edifici sono intitolati al santo che dal 1639 è “patrono minore principale” del comune di Caltanissetta.
I primi frati vi si insediarono nel 1640.
Nel 1802 la chiesa fu restaurata e, al suo interno, in fondo all’abside, venne posta una pregevole custodia in legno di noce con intagli e sculture, paziente opera dei frati.
Il taglio della strada, detta “di S. Antonino” (odierna via Crispi), comportò il livellamento del piano antistante la chiesa, oltre alla costruzione del bastione di contenimento della soprastante via delle Spine (via XX Settembre).
L’abbassamento del livello stradale implicò altresì la realizzazione di una monumentale gradinata circolare davanti l’ingresso del tempio.
Al centro della piazza sorgeva una fontana, che alla fine dell’800 scomparve per dare spazio a piazza Indipendenza, sede del mercato dei prodotti del contado.
Più tardi anche la chiesa prospiciente lo spiazzo venne rasa al suolo.
Dal 1848 al 1850 parte del convento fu adibita a ospizio di San Michele per gli orfani.
A seguito della soppressione delle corporazioni religiose e dell’incameramento dei relativi beni da parte del demanio, il convento fu adibito a caserma e uffici del comando dei Carabinieri mentre la chiesa divenne deposito militare di armi.
Da chiesa a Palazzo, il progetto dell’ingegnere Lombardo
La chiesa di San Antonino fu demolita nel secondo decennio del Novecento per lasciare spazio al nuovo Palazzo delle Poste, progettato per rendere più funzionali gli uffici e il telegrafo.
Il Palazzo, costruito nel 1931 e inaugurato il 29 ottobre del 1934, fu progettato dall’ingegnere G. Lombardo.
L’edificio posa su un basamento in pietra bianca nel quale si aprono le finestrelle che danno luce al seminterrato e su cui spicca
Il piano rialzato a superficie bugnata in pietra arenaria locale.
Si sviluppa su tre piani, l’ultimo dei quali con funzioni di attico, occupa solo la parte centrale.
Il primo e il secondo piano sono caratterizzati rispettivamente da finestre rettangolari e ad arco.
Arricchisce l’edificio una cornice di memoria rinascimentale.
Non privo di un certo eclettismo, il nuovo edificio postale presenta all’esterno inferriate massicce sulle finestre del seminterrato e del piano rialzato.
Gli affreschi dell’artista palermitano Gino Morici impreziosiscono l’intero piano rialzato e un stanza del primo piano.
L’insieme architettonico risente dello stile del ventennio fascista, testimoniato dagli affreschi e dalle soluzioni architettoniche.
La Chiesa di Sant’Antonino oggi
La Chiesa di Sant’Antonino oggi
Nel 2004, dopo un ventennio di abbandono, l’edificio diventa proprietà della Banca Sicana, grazie a un restauro rigorosamente conservativo, realizzato con tecniche moderne che non ne hanno stravolto la memoria originaria.
In corso d’opera non sono mancate le sorprese.
Infatti, durante la ristrutturazione del cortile interno, affiora, proprio nel luogo dove sorgeva il convento, una cripta risalente al 1867, anno in cui in città scoppia una potente epidemia di colera.
Viene anche ritrovato un ordigno bellico della seconda guerra mondiale, che testimonia il bombardamento subito in quanto obiettivo sensibile.
Il Palazzo, reinaugurato il 29 ottobre 2010 e così restituito alla pubblica fruizione, è oggi adibito a sede centrale della Banca Sicana, che ne conserva ed esalta il valore.
Il palazzo, oggi, è anche sede della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali della provincia di Caltanissetta, che lo ha sottoposto a vincolo con D.A. n° 6669 del 22 giugno 1999, dichiarandolo di importante interesse storico-artistico e architettonico